Il migliore dei mondi possibili by Steven Nadler

Il migliore dei mondi possibili by Steven Nadler

autore:Steven Nadler
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 2019-10-22T12:00:00+00:00


Con tutte le preoccupazioni che aveva, scrisse a De Roucy, «non mi sento obbligato a lasciar cadere ogni altra cosa allo scopo di esaminare con piú agio il Trattato della Natura e della Grazia»11. Pensava certo che Malebranche, rispettando il loro accordo, avrebbe semplicemente aspettato l’opinione del Grande Arnauld prima di pubblicare l’opera.

Fu perciò una grossa e sgradita sorpresa per lui quando Guelphe, tornando dagli uffici di Elzevier quel giorno di luglio, gli riferí che il suo manoscritto avrebbe dovuto attendere perché al momento i torchi stavano stampando il Trattato di Malebranche. Arnauld rispedí immediatamente il suo segretario dall’editore per convincerlo a fermare per un po’ i torchi e a dargli le copie delle poche pagine del Trattato già stampate e del resto del manoscritto. Elzevier accettò con riluttanza, concedendo ad Arnauld solo due giorni, dopo i quali tutto il materiale avrebbe dovuto essergli restituito.

Arnauld fu costretto a lavorare in fretta: «con molta precipitazione», ricordò. Ciò che lesse lo allarmò. Il trattato di Malebranche gli parve «pieno di idee audaci». Vi trovò «moltissime cose che non potevo approvare, e che ritenevo sarebbero state accolte molto male»12. Egli cercò di convincere Elzevier a sospendere la pubblicazione «avendo come scopo soltanto l’interesse della verità» e scrisse immediatamente a Malebranche – servendosi come intermediario di un comune amico che era stato presente alla cena da De Roucy – al fine di persuaderlo ad abbandonare il progetto di pubblicazione, o almeno ad attendere finché Arnauld non fosse riuscito a darne un’attenta lettura e a suggerire le correzioni necessarie: ora il giansenista prometteva di farlo «con tutta la cura necessaria» e in tempi rapidi.

Com’era prevedibile, Malebranche declinò l’offerta. Era ansioso di vedere stampata l’opera, che giudicava un’importante continuazione della Ricerca della verità. In capo a due mesi, il libro era disponibile nelle librerie. Arnauld ne fu grandemente offeso. Accusò Malebranche di agire «con grande superbia. Mi sembra che, dopo aver richiesto il mio giudizio, non sia nelle regole della decenza andare avanti con la pubblicazione del lavoro prima di avere ricevuto [il giudizio], o un mio rifiuto di fornirlo»13.

Arnauld voleva che i suoi amici non avessero dubbi sulle sue intenzioni. Egli non aveva malanimo nei confronti di Malebranche, nonostante questi avesse composto un’opera cosí «pericolosa per la religione». Il 26 maggio 1681, scrivendo a De Roucy una lettera che sapeva destinata a essere mostrata a Malebranche, Arnauld si impegnò a dedicare all’opera dell’oratoriano l’attenzione che le era dovuta, promettendo inoltre che, pur rifiutandone i principî scandalosi, lo avrebbe fatto «con tanta cortesia e moderazione che [Malebranche] non avrà ragione di offendersi»14. Quella era la via, proseguí Arnauld, che avrebbe dovuto essere seguita tra «uomini onesti che debbono essere in grado di avere punti di vista differenti senza che la loro amicizia ne sia danneggiata, specialmente quando a essere in questione sono le verità del cristianesimo che ognuno è obbligato a difendere con i lumi che Dio gli ha dato». Tuttavia, il tagliente spirito di Arnauld non era capace di mantenersi nei limiti di quell’accordo tra gentiluomini, e il resto della lettera trasuda sarcasmo.



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